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implementazione
da Giuseppe Di Marzo
Op. cit. |
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Termini in italiano citati
per necessario complemento |
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A
- L |
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Abbarari = varare, mettere la barca in mare | |
Abbàsciu = abbasso, sottocoperta | |
Abbàsciu a prùa = nel locale sottocoperta a prora ( alloggio dell'equipaggio) | |
Abbàsciu a puppa = nel locale sottocoperta di poppa | |
Abbàsciu a stiva = giù nella stiva | |
Abbàsciu a càmmara = nella cabina (camera) del capitano, a poppa. ---> carròzza 'a càmmara | |
Abbàttiri màzzari = spostare in barca le parti pesanti della zavorra | |
Vedi il significato traslato nella stessa voce dell' elencazione alfabetica |
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Abbiòmu o abròmu = medusa o consimile organismo marino caratterizzato dal corpo gelatinoso e inconsistente | |
Pezzu r'abbiòmu! = fig.: soggetto buono a nulla | |
Abbìtiu = termine arcaico indicante genericamente la rete da pesca distinguibile, a seconda del tipo, in: | |
* palamitàra --> |
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* lacciàra --> |
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* scritti o schitti --> |
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* rizzi-mpardati --> |
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* sciabicùni |
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* tratta --> |
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* tartarùni --> |
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* anghamèddru --> |
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* falangha --> |
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* parànza --> |
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* cianciòlu --> |
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* ecc. |
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Abbuàri = remare con le spalle rivolte al senso di marcia tirando a sé il remo ( opposto a --> siàre ) | |
Abbuccàri = (detto di una barca) inclinarsi sul fianco e capovolgersi | |
Iri circànnu varchi abbuccàti | |
= Compiacersi nell'andare in cerca di situazioni compromesse | |
Abbuddràri =1. immergere, spingere sott'acqua - 2. immergersi, andare sott'acqua | |
Abbummàto = detto del pesce catturato tramite scoppio di bombe (pigghiàto ca' bumma) e raccolto agonizzante dal pescatore col -> coppu | |
Abbunazzàre = il farsi più calmo del vento e del mare, il migliorare delle condizioni meteorologiche. --> Ragghianàta | |
Acchianàri ri prua e scìnniri di puppa = Sapersi destreggiare. | |
Acqua-maìstru = corrente marina proveniente da -> maistru [cioè da nord-ovest (N-W)] | |
Acquintatura = affiancamento parziale di un elemento ad un altro | |
Aggi-gianni = particolare tipo di -> Mulettu | |
Affirràri = 1. impigliarsi in uno scoglio - 2. per un veliero lo stringere al meglio il vento di prora per un approdo più prossimo al punto di destinazione - 3.prendere con decisione (es. un vento) - 4. (pass.): essere sotto l'influenza, subire l'influenza (es.: di un vento) | |
Affirràta = l' impigliarsi in uno scoglio della rete di pesca o di un cavo -> 'mpinna | |
'A iurnàta ri 'n-mèzzu = definisce la giornata intermedia tra una perturbazione atmosferica passata e l'altra in avvicinamento, generalmente una bella giornata che precede - alle nostre latitudini, l'arrivo deui venti dai quadranti meridionali. | |
Alàri (Alàre) = 1.Tirare, a forza di braccia o con altro mezzo, un cavo o una catena - 2. procedere contro il vento o la corrente | |
Ala! = esclamativo assoluto: Tira!(Tiràte!) | |
Alari= mettere a secco uno scafo. Il suo contrario è -> Varari. -> Vasu. -> Parati | |
Allatinàri = lett.: divenire latino. Lo si dice del vento che acquista intensità e direzione costanti, condizioni ottimali per la vela | |
Alavò = tipo di -> N-gòngula, corta e larga, si trova particolarmente nel bagnasciuga marino delle scogliere o poco sott'acqua. Sono più tozze, rotonde e corpose delle -> un-sucùni-'ònnu. Vedi pure: -> Patéddra, -> Muntunàra | |
Allittràtu = specie di tonnetto, molto simite, nella taglia e nell'aspetto, al -> palàmitu | |
Alùzzi = pesce lungo e affusolato, di colore grigio chiaro - argenteo, con grande bocca dentata da vero predatore. Può raggiungere anche notevole taglia e una certa pericolosità (non però quanto i grossi barracuda oceanici). | |
Ammagghiàre =1.(detto dei pesci)
incappare nelle maglie della rete, restare prigionieri nelle maglie della
rete 2. (detto della lenza) l'arroccamento dell'amo da pesca sul fondale |
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Ammagghiàtu = 1.(detto del pesce e in particolare del tonno) rimasto irretito, prigioniero delle maglie delle reti della tonnara. - 2. (detto dell'amo della lenza) rimasto arroccato sul fondale. | |
Ammicciàre = in falegnameria indica l'atto di unire due legni con incastro a -> miccia. Nelle costruzioni navali, specialmente in legno, è la tecnica usata per unire, in basso, l'albero della nave, terminante a miccia (elemento maschile) con la -> scassa o mastra (elemento femminile) portato dal -> paramezzale | |
Ammurràri = arenarsi, incagliarsi, finire su una secca, insabbiarsi -> 'Ncagghiàri | |
Anghamèddru = attrezzo con rete a sacco per la pesca a strascico in bassi fondali, adatto particolarmente alla cattura dei frequentatori del -> lippu (gamberetti, granchiolini,pesciolini) che veniva tirato da una sola persona; versione ridotta della più grossa -> falàngha | |
Apparaggiàri o 'Mparaggiari = 1. (trans.) rendere pari - 2. (intrans.) il divenire 'mparu del vento | |
1. Apparaggiàri 'i cimi = far corrispondere, appaiare le estremità di uno o più cavi. | |
2. nella navigazione a vela lo si dice del vento, ridondare, il girare in senso più favorevole. Cioè il vento diventa più 'mpàru. Il contrario è -> sparaggiàri | |
A riva = giungere a riva = sull'alberatura, in alto | |
Armatu = 1. orlo di vela rinforzato da un adeguato cavetto dotato di brancarelle, canestrelli, occhi, matafioni etc - 2. i due bordi, superiore ed inferiore, della rete da pesca rinforzati con una -> caloma (cavetto) munita in alto (->summu) di piccoli galleggianti e in basso(->chiummu) di -> baiàne, cioè piombi | |
A San Giuvanni si cùntanu 'i vallìra = A San Giovanni, il 24 giugno, si taglia la tonnara; cessa cioè di fatto la pesca del tonno, e quindi si può fare il bilancio di fine campagna (contare i barili di pesce realizzati). In senso lato e traslato il detto vuol significare che un giudizio su un' opera intrapresa può essere seriamente formulato solo dopo la sua conclusione. | |
A Sant'Antuninu, ci abbatti l'occhiu o' tunnu = -> Curiosità | |
Asinèddri = nome dato agli esemplari adulti maschi (con il -> lattùmi) dei -> ritunni | |
Aspittàri 'a scecca = attendere lo chèque, era quello che facevano gli -> spacasàra, quando, dopo aver venduto ad un grossista le spugne pescate nel corso di una intera campagna di pesca (dicembre-marzo), aspettavano la rimessa del prezzo concordato per poter procedere poi alla spartizione del frutto del loro lavoro secondo le parti spettanti per qualifica (--> astaiòlu, mezzu-astaiòlu, rimaiòlu, mezzu-rimaiòlu, picciòttu-'i-varca ecc.) | |
Astaiòlu = astaiòlu, mezzu-astaiòlu, rimaiòlu, mezzu-rimaiòlu, picciòttu-'i-varca | |
Aùgghia = varietà di pesce fusiforme, lungo, relativamente sottile, color azzurro-argenteo, dalla caratteristica spina verde e dalla bocca a spada | |
Augghiàta = piccolo squalo, come il palombo, di cui ha il colore e il gusto delle carni | |
Baddrarònzuli = pallottole ovoidali di fibre d'alga che si trovano sulla battigia | |
Baglio = Elemento trasversale della struttura di una barca sul quale poggia il fasciame dell'eventuale ponte | |
Bagnasciuga = 1.fascia orizzontale, lungo i fianchi dello scafo, divisa a metà dalla linea di galleggiamento normale della nave - 2. battigia, striscia di costa o spiaggia compresa tra il livello massimo dell'alta marea e il livello minimo della bassa marea | |
Baiàna = un pezzo della serie dei piombi che, appesantendo -> l'armatu inferiore della rete da pesca, la àncorano al fondo o la distendono comunque verso il basso. -> chiummu | |
Bitta = fusto cilindrico fissato sul ponte a prora per legarvi la gomena o catena dell'àncora affondata | |
Boccaporto = apertura rettangolare praticata nel ponte di una imbarcazione per passare nei locali sottostanti | |
Bolina = cavo di prora.Serve a tirare verso prora il lato verticale di sopravvento d'una vela quadra, quando il veliero vuole stringere il vento. | |
(andare di bolìna = significa navigare controvento) | |
Boma(m/f) = Sulle navi a vela è il pennone (trave) orizzontale con una estremità libera e l'altra fissata alla parte più bassa dell'albero di poppa. Serve a tenere tesa la vela di -> randa. Quando è in posizione di riposo viene sostenuto dalla -> pacènza | |
Bompresso = albero dei velieri che sporge fuori prora | |
Bottarga = uova di tonno (o di muggine) salate, pressate e seccate | |
Branzino o Spigola = -> Spina | |
Brogna (pl. Brogni) = -> Patèddra | |
Bugghiòlu = | |
Bùgghiu = piccolo squalo piatto, triangolare come la raja o razza, dotato sul dorso caudale di un vistoso pungiglione velenoso; assai comune nei nostri mari corrisponde al trigone o pastinaca. E pi' la ghiòtta du bùgghiu pessi l'àgghia, 'a fatica e ll'ògghiu! Il significato, stante lo scarso valore e il gusto non esaltante del pesce bùgghiu (raja o razza), è che il valore di una tale ghiòtta sarebbe dato dai condimenti e dall'arte e fatica impiegate per prepararla se una tale applicazione non fosse sprecata.[Gianfranco Bertino]. |
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Buri = particolare tipo di -> Mulettu | |
Busunàgghia = la parte più scura, a contatto con le ossa, della carne, in particolare, del tonno; si conserva in salamoia insieme con la -> tunnina. Viene lavorata in -> camparìa | |
Buzzu = vecchio modello di barca da pesca, a remi e vela latina, caratterizzato da: una generosa larghezza, che gli dava un'ottima stabilità di forma; dal -> muscalòru prodiero, che gli conferiva una notevole stabilità di rotta e dalla particolare, ornamentale, sagoma della ruota anteriore. [vedi --> Liutello] | |
Caìccu = lancia, piccola barca di servizio | |
Caiòrna = calorna, robusto -> paranco, a quattro o sei fili, usato particolarmente per sollevare e -> "caponare" le ancore dei velieri (le quali, così, durante la navigazione, venivano immobilizzate al -> mascone, fuori bordo prodiero). | |
Cala =1. Seno di mare entro terra adatto al riparo momentaneo di una modesta imbarcazione - 2.locale situato nelle parti più basse della nave, usato come magazzino. | |
Calacciùni = caletta (talvolta con spiaggetta fra scogliere) | |
Calafatàri = calafatare, rendere impermiabili all'acqua i tavolati dei fasciami e dei ponti in legno delle imbarcazioni introducendo nelle commessure della stoppa incatramata e ricoprendola poi con del catrame. Il lavoro veniva eseguito da squadre di operai che, per necessità d'opera, dovevano lavorare tutti insieme prima su un lato dell'imbarcazione e poi, ancora tutti insieme, sull'altro. | |
Calafàtu = operaio specializzato nel calafataggio di scafi in legno | |
Calamàru = Mollusco cefalopodo a corpo allungato, provvisto di conchiglia cornea interna, di due larghe pinne laterali dette -> maccarrùna e di dieci tentacoli..Vive in branchi anche nel Mediterraneo e può raggiungere 1,20 metri di lunghezza tentacoli compresi. È più simile alla seppia di quanto lo sia il totano. | |
Calamènti = lunghi cavi per calàri in mare attrezzi vari da pesca (reti, nasse, etc.) | |
Calàri = calare, mettere giù, mettere in mare (per esempio: la-> nassa, il -> conzu, etc.) | |
Calcagnòlu o Carcagnòlu = punto basso d'appoggio, in chiglia, dell'asse-timone. | |
Caletta = Piccola cala | |
Calòma = sàgola, cavetto | |
Camèntu = comento, fessura fra due tavole di legno, generalmente del fasciameo della coperta di una barca | |
Camera = | |
Camera della morte = | |
Camiàre = fare una operazione di -> camìu | |
Camìu = intruglio di materiali vari, alimentari e no, di infima qualità, ma di intenso odore, che i pescatori, particolarmente quelli "di canna", spargono in mare in ateprima, al fine di attirare i pesci nel sito prescelto per la pesca | |
Camparìa = reparto a terra della tonnara dove vengono lavorati dai -> camparioti, con salaggione a secco, i -> 'nchiumi, cioè le interiora dei tonni mattanzati: uova [-> bottàrga], cuore, -> lattumi, purmunèddru (polmonello), -> ficàzza, urèddru (budello), ventre; mentre la polpa vien lavorata in altri reparti: sott'olio, previa cottura[ a vapore] (-> scapèci), e in salamoia (-> surra, -> curìddra, -> tunnìna, -> busunàgghia) | |
Camparìotu = operatore di tonnara ( della -> chiùmma-terra), specializzato nel lavoro di -> camparìa | |
Capodibanda = bordo superiore di appoggio delle fiancate della barca -> orru | |
Caponare = ?? [ cfr caiòrna] rif. alle àncore | |
Cappone di galèra o Caponàta o Capponàta = antico piatto dei marinai costituito di gallette intinte nell'acqua salata (con o senza acciughe, pomodori, cipolle, aglio, etc.) e condite con olio e aceto.[ Non ha niente a che vedere con la Caponàta alla siciliana; qualcosa forse con il -> salamurèci] | |
Capùni = pesce d'altura, dal corpo piatto, giallo "dorato" da vivo, e poi argenteo. Nei nostri mari compare in autunno, quando si vede nuotare insieme ai -> fànfali, in superficie, all'ombra di un qualsiasi corpo galleggiante. Sempre con i fànfali segue le imbarcazioni] tenacemente, sin entro i porti.Per la sua voracità viene catturato con facilità al traino. | |
Capuràisi = -> vascèddri: vascèddru di punènti | |
Carcàgnolu = -> Calcagnòlu | |
Carròzza-'a-càmmara (lett. carrozza della camera) = nei velieri era la soprastruttura poppiera a tettoia che copriva la cabina del capitano | |
Carrubbèddra = insaccato di polpa di tonno tritata, salata e fortemente pepata -> ficàzza | |
Cartèddra = cesta, canestro | |
Caru = è il pezzo basso, prodiero, attaccato alla 'ntinna che è invece il pezzo alto della lunga asta cui è inferita la vela latina. --> 'ntinna-caru. | |
a Carùta di l'òrru = è la parete di uno depressione rapida ed improvvisa del fondo marino (meglio sarebbe dire che è l'altezza dello sprofondamento, cioè della parete che sottostà all'òrru, bordo, limite, margine del ripiano di fondale che sta sopra e che è quindi meno profondo). | |
Cavalla = nei velieri armati a goletta è il primo fiocco, il maggiore, murato all'estremità prodiera dello scafo e inserito in uno strallo doppio. Viene usata di norma nelle andature non portanti, con venti freschi, e anche duri (in alternativa alla vela quadra, bassa, di "trinchetto"). | |
Cazzùni = talvolta chiamato saragnolu, è un piccolo squalo maculato dalla pelle ruvida per cui va --> scurciàtu (scuoiato). | |
Chiàra = rete a maglia più larga che forma le due pareti esterne (-> parìta) di un -> tramaglio (->'mpardati), mentre la rete interna è a maglia più stretta (-> spissa) | |
Chiànca = scoglio marino piatto che affiora con la bassa marea. È orlato di erba fluttuante in acqua, detta -> ramignìtu e vi vanno a pascolare, in particolare, -> sàrpi e -> ciuciàstri. Vi si possono trovare annidati vermi da esca di varietà pregiata indicati come -> russùra di chiànca | |
Chìgghia = Chiglia,nelle imbarcazioni è l'elemento continuo, da poppa a prua, che collega le ossature trasversali (ordinate) dello scafo. -> Palamizzanu | |
Chiùmma-mari (o chiurma-mari)= ciurma, equipaggio di una nave; in particolare quella squadra dei -> tonnaròti operante in mare | |
Chiùmma-terra (o chiurma-terra) = squadra dei -> tonnaroti operante a terra | |
Chiùmmu = 1. piombo - 2. il bordo inferiore della rete da pesca costituito di un cavetto -> armatu appunto di -> baiàne (piombi) | |
Ciaciòlu = grande rete per la pesca d'alto mare, capace di intrappolare grossi ammassi di pesci generalmente di piccola taglia. È un metodo di pesca importato a fine anni trenta dalla California. | |
Cialòma = insieme canto propiziatorio e cantata ritmica (a voce guida singola) per la sincronizzazione dei movimenti dei partecipanti ad una attività complessa di gruppo come ad esempio -> alàre (tirare) le reti della tonnara (-> 'u corpu) | |
Ciàula = tipo di pesce piccolo: è il maschio della -> mìnnula. Vedi pure -> varu | |
Cirengha = una specie di cernia bianca | |
Ciuciàstra = piccola ->sarpa, o, meglio, la sarpa da "cucciola" | |
Cocciu = un singolo esemplare. -> Macchèttu -> Ritunnu | |
Conzu (plurale: conzi) = detto pure -> palàngharu (palamito) è un arnese da pesca costituito da lunghe, lunghissime lenze portanti dette ognuna -> lettu du conzu, da cui si dipartono i -> vrazzòli armati di ami -->'mpunùti (annodati) e innescati con l'esca . Raccolti in bell'ordine in apposite -> cartèddri, vanno innescati, cioè munite di esche, e quindi calate in mare e ancorate al fondo o lasciate alla deriva controllata. | |
Coppu = rete (-> spissa) a coppa fonda, sostenuta da un cerchio metallico fissato in cima ad un'asta. Adoperarlo si dice -> cuppiàre | |
Corallai o Corallari = 1. artigiani che lavorano il corallo - 2. pescatori di corallo | |
Corpu d'a tunnàra = è la parte più resistente della rete, quella che arma la "camera della morte" supportando la -> mattànza esopportando l'impatto violento dei movimenti convulsi e potenti dei tonni morenti [-> cialòma] | |
Còsi salati = indicazione generica per tutto quello che poteva essere messo e conservato sotto sale. -> Salatùme | |
Costa = 1. costa, zona di contatto tra la terraferma e il mare - 2. in tonnara è la lunga rete che sbarra la zona di mare di -> terravìa all'-> isula, intercettando i tonni in transito e convogliandoli verso la bocca del -> faràticu | |
Cruci o Cuci (arcaico) =[ una delle parti dell'apparato per la pesca del corallo] | |
Cubbìa = cubia,canalotto, condotto cilindrico nel quale passa la catena dell'àncora -> Occhi 'i cubbìa | |
Cuciùni = ghiozzo; piccolo pesce delle acque costiere di fondo fangoso, lungo sino a 25 cm, molto gustoso ma poco apprezzato | |
Cumànnu = è un grosso spago di canape incatramata usato particolarmente per realizzare le impiombature dei cavi | |
Cuppiàre = adoperare il -> coppu | |
Cuppùta = varietà litodomica (che cioè si scava una nicchia nello scoglio) del mollusco monovalva chiamato -> Muntunàra. Vedi pure -> N-gòngula : -> alavò, -> un-sucùni-'ònno | |
Curìddra = taglio di polpa di tonno, ricavato dalla parte della cura (coda). -> camparìa | |
Curùna = Nella barca a vela è un robusto cappio strutturato a bocca di lupo che, tirato dalla trozza, mantiene aderente all'albero l'insieme 'ntinna-caru (portante la vela latina). | |
Cuttunina di Francia = -> lona | |
Dàttero di mare o Dàttero rosso -> litòdomo | |
Dottu-ri-scuma = pesce d'altura, che si può vedere d'autunno nuotare pigramente all'ombra di un qualsiasi corpo galleggiante, insieme con -> fànfali e -> capùna. Somiglia ad una piccola cirengha (cernia bianca), ha movimenti piuttosto lenti, si che può essere catturato senza eccessive difficoltà; ed ha un buon sapore. | |
Draglia = piccolo cavo teso lungo il quale scorrono le vele quando si distendono | |
Draghut = pirata saraceno -> mammaddràu | |
Ex voto: presso Basilica dell'Annunziata di Trapani |
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Faciàna = pesce pregiato di alti fondali, color rossastro chiaro, di aspetto vistoso | |
Faèddru = varietà nostrana, meno comune e meno pregiata, di "polpo"; sue caratteristiche: forma più allungata del polpo, pelle rossastra con piccole macchie bianche sparse, tentacoli muniti di "una sola" fila di ventose. |
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Falangha = rete a sacco per la pesca a strascico, la cui "bocca" è tenuta aperta da un pesante arco in legno e ferro, si da renderne proverbialmente faticoso il lavoro (per altro notturno, ed esercitato in fondali spesso notevoli); specie quando ancora la falangha veniva tirata a mano! Una sua versione ridotta è chiamata -> anghamèddru | |
Fànfalu = pesce di colore azzurro striato scuro. Appare in autunno, in alto mare, nuotando all'ombra di un qualsiasi corpo galleggiante insieme con i -> capùna e i -> dotti 'i scùma. Veloce, ma non troppo, ama seguire [le imbarcazioni] che gli passano nelle vicinanze, seguendole poi sin dentro i porti di arrivo. Facili da pescare per la loro voracità, costituivano, con i capùna, una specie di riserva di pesce fresco al seguito, a portata di mano (naturalmente soltanto nella stagione giusta, e non sempre). | |
Faràticu = è la camera centrale, detta pure ->" 'u rànni" (grande) , costituente la "sala d'ingresso" dei tonni (convogliati dalla -> costa). È caratterizzato dalla mancanza della parete lato terra e dunque dal presentare, ai tonni in arrivo, quella grande "porta", larga circa mt 60, detta -> porta d'u faràticu, sempre spalancata (preludio della mortale accoglienza). | |
Fari un mòlu (fare una calata a volo) -> 'oli e -> Uliàri | |
Ficàzza = insaccato di carne di tonno tritata, salata e fortemente pepata. È detta anche -> carrubbèddra e da qualche tempo anche sosizzèllo, salsicciotto, di tonno. [ più opportunamente salame di tonno] Viene preparato in -> camparìa | |
Fimminèddri cull'òva = nome dato agli esemplari adulti femmine dei -> ritunni | |
Fiocco = nome delle vele triangolari prodiere distese tra il bompresso e il trinchetto | |
Foravìa = nel lato foraneo, cioè verso l'alto mare (relativamentea qualcosa ubicata in sito più vicino alla terra); in tal senso si contrappone a -> terravìa. Ma può significare - più genericamente - " dal lato di fuori, cioè esterno", nel qual caso si contrappone a -> rintravìa. Vedi pure -> mala-fòra. | |
Fridda (f.s.) Friddi (pl. m.) = Riquadri di mare sulla costa, di basso fondale e ben ridossate, delimitate al pari delle caselle di salina e costruite, a loro tempo, per uso peschiere. Cessata l'attività ittica ne sopravvissero alcune a Lazzaretto, lungo il lato nord del passu (ex peschiera Nasi) per qualche tempo utilizzata dai ragazzini che ivi "partìanu" li varchi [CFR -> Giochi] -> Vedi sinonomo in -> Saline | |
Funnàli nìuru = tratto del fondo marino che appare molto scuro perchè molto profondo o perchè infestato dall'alga -> triscia. Vedi -> vàriu | |
Gabbière = marinaio che si manda in alto, nella gabbia, a far vedetta | |
Galloccia = -> lòccia | |
Gavitello = piccolo galleggiante -> grippiale -> lippia | |
Giàrru = particolare -> sagola (cima) usata per avvolgere, e fermare raccòlta, la vela già "imbrogliata" e ripiegata su se stessa. È sempre ritorto -> a tunnèddra appunto per evitare che possa attoccigliarsi, fenomeno, questo, grave se si dovesse verificare durante una manovra d' emergenza | |
Gigghiùni = la parte più grossa e pesante del remo prossima all'impugnatura | |
Giuìttu = corallo nero | |
Nìuru comu 'u giuìttu = nerissimo | |
Gozzo trapanese = clicca | |
Grippia = cavo di collegamento fondo-superficie, teso tra un gavitello e ciò la cui presenza si vuole segnalare -> lippia | |
Grippiale = gavitello, piccolo galleggiante per segnalare, in mare, bassifondi oppure oggetti da recuperare -> lippia | |
Grisella = ciascuno dei cavetti orizzontali di canapa incatramata fissati tra le -> sartìe e che sevono come gradini di una scala | |
Iàci = manovella del timone | |
Incastiddràri = incastellare. In tonnara vuol dire chiudere il rettangolo (mt 24 x 32) della -> camera della morte, predisponendola per la -> mattànza, con le barche poste: a levane e a ponente (lati corti) i due ->> vascèddri, e a nord e a sud, quattro - due per lato - i -> parascàrmi. L'operazione di chiusura è detta 'a -> 'ncastiddràta | |
'Ncastiddràta = è l'operazione (-> 'ncastiddràri) di chiudere i quattro lati della -> camera della morte | |
Inferire = (mar.) attaccare il lato superiore della vela al pennone o all'antenna o alla -> draglia per mezzo di cordicelle dette -> inferitoi o matafioni | |
Inferitoio = -> matasciùna o matafione | |
Iurìa = piccolo pesce che vive di solito sulle -> chiànche in bassissimo tirante d'acqua. Di forma e dimensioni simili al -> cuciùni, ma di colore chiaro e di consistenza coriacea e quindi considerata poco o per niente commestibile. È stretta parente della -> vavùsa | |
Isàre o Aisàre = Issare (p.e.: le vele) | |
Issiàri = il serpeggiare, l' andare ad S della barca mal governata da un inesperto o distratto timoniere | |
Isula = nella tonnara, è l'insieme delle "camere" (gabbie di reti) ancorate in unica fila risultante parallela alla costa della terra, e perpendicolarmente alla "coda" della tonnara stessa. | |
Labbirùti (lett. Labbruti) = pesci (varietà di --> muletti) che mostrano il labbro superiore affiorante in superficie. Il loro raggrupparsi determina --> 'u trantùgghiu | |
Lacciàra = tipo di rete una volta usata per la pesca sotto-costa in posizione fissa, a --> campili, di -->alàcci o sarduna, sgombri, grosse -->occhiate. Si distingueva dagli --> scritti o schitti essenzialmente perchè nel -->campili era munita di -->parìta, cioè di fascia tremaglia | |
Lampàra = 1.speciale lampada,
in genere ad acetilene, usata per illuminare fortemente una zona limitata
di mare scelta come campo momentaneo di pesca. - 2. Rete a borsa per catturare alici e sardine con l'ausilio di una fonte luminosa. 3. La barca utilizzata per manovrare detta rete a borsa e munita di un supporto poppiero per reggere la lampada ad acetilene |
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Lampiàri = pescare con la --> lampàra | |
Lància = barca di servizio per una nave, sciapuppa | |
Lanna = fascia piatta di metallo che serve a rinforzare la sàrtia (cioè il cavo che fissa nella sua posizione l'albero della nave o altra apparecchiatura di bordo) | |
Lappanèddru = -> trummittèri o purciddrùzzu -> lappanu | |
Làppanu = pesce color verde-giallo-argento di-->scurciàtu (un tipo di fondale), di --> triscia (un tipo di alga) o di scoglio. Pesce di scarso valore è detto pure --> trummittèri o purciddrùzzu o lappanèddru | |
Latino = detto relativamente al vento di direzione e soprattutto constanti nel tempo -> allatinari | |
Latta = struttura arcuata di sostegno della coperta; baglio. La latta centrale, particolarmente robusta quale punto strutturale di forza, nelle nostre barche da pesca - chiamata ->" vàncu "(banco) - sostiene l'albero ed è l'appiglio forte cui dar di volta il cavo di trazione in caso di "rimorchio" | |
Lattùmi = organo (bianco come il latte) secretore del seme maschile del tonno ( e dei pesci, in genere) che insieme alle altre interiora (-> 'nchiùmi) viene salato in tonnara [nei locali della -> camparìa], dai -> camparioti, per la conservazione. | |
Laùsta = aragosta [grosso crostaceo, lungo circa 50 cm, con robusto scudo e lunghe antenne, che vive lungo le coste atlantiche e nel Mediterraneo.Molto apprezzato per la delicatezza delle carni] | |
Lèggiu = 1.è il buco praticato nel punto più basso del fondo di una barca, per lo scarico delle acque di -> sentina (quando la barca è tirata a secco) - 2. è chiamato pure così il tappo, normalmente metallico a vite (o di legno o di sughero), che chiude il suddetto buco di scarico | |
Lèmmu-abbuccàtu = così i vecchi marinai denominavano l'isola di Alicudi, per la sua sagoma simile a un lemmu abbuccàtu (capovolto) | |
Lena = ammasso di alghe marine accumulatesi sul litorale e marcite che, se inquinate da qualche sbocco fognario, emanano un acuto puzzo di idrogeno solforato e di altri gas da decomposizione organica. -> 'U zu 'Ndrìa-tingi-ammìa | |
Lènvatu o Lènfatu = crostaceo "parente" della -> "laùsta"; più robusto, e di colore bluastro; astice | |
Lenza = arnese da pesca costituito da un filamento più lungo (talvolta lunghissimo) detto --> lettu sul quale si attaccano filamenti più corti, detti --> vrazzòli , che portanoognuno all'apice l'amo -> mpunùtu e innescato con l'esca. | |
Lettu = vedi --> lenza e -->conzu | |
Liàzza =legaccio, pezzo di cordicella (di:-> spau, linzòtta, cumànnu, rumanèddru); si usa per piccole legature più o meno provvisorie | |
Libbìcci = 1. libeccio (direzione sud-ovest) - 2. vento proveniente da sud-ovest | |
Acqua-libbìcci = corrente marina proveniente da libeccio | |
Libbìcci, vai a Napuli senza 'mpàcci = Libeccio, vai a Napoli senza impacci, col vento in poppa | |
Lignu = (metonimia per) nave | |
Linghuàtu = pesce piatto, carnoso; sogliola | |
Linzòtta = robusto spago di canape, di diametro variabile; costituiva - ad esempio - la lunga lenza, cioè il -> lettu, dei -> conzi (oggi di materiale sintetico) | |
Lìppia = 1.grippiale o gavitello, o corpo galleggiante in generale, che segnala in superficie la presenza in mare di un'àncora, di una secca o di un corpo morto da recuperare - 2. grippia o cavo, cavo di collegamento fondo-superficie, che collega il galleggiante con l'oggetto da esso segnalato. Nel caso in cui i corpi immersi in mare da segnalare siano -> rizzi, nasse o conzi, la lippia viene detta -> òrza (es.: òrza 'e rizzi) | |
Litòdomo o litòfago = Mollusco lamellibranco, con conchiglia pressoché cilindrica, rivestita da un'epidermide bruna, capace di perforare le rocce mediante una sostanza acida secreta da particolari ghiandole.(Diffuso nel Mediterraneo, è noto col nome di -> dàttero di mare o dàttero rosso | |
'u Liùni = così con guardingo rispetto era chiamato dai marinai trapanesi il Golfo del Leone (Golfo di Marsiglia) dove, nei nei periodi equinoziali, imperversa il violento mistràl di provenienza atlantica | |
Liutello = è una barca in legno armata con vela latina e fiocco. Le peculiarità di questa imbarcazione stanno nelle linee di costruzione e della particolare ruota di prua che è a cuneo cioè rientrante verso poppa. Il “liutello”, oggi noto come buzzo, era distinto in “liutello minore” armato ad un albero e “liutello maggiore” armato a due alberi e veniva usato per la pesca delle spugne. Portava inoltre la falchetta dei posticci per il trasporto delle nasse. Creato dai maestri d'ascia trapanesi già prima degli inizi del Settecento, il liutello o leutello era descritto già nell’opera di G.M. Di Ferro (Descrizione del Porto di Trapani – Guida per gli stranieri in Trapani con saggio storico1825), nell’opera del V. Auria che nel 1704 scriveva che tra le invenzioni dei trapanesi c’era quella di una barca più grossa della Feluca e meno della Tartana il cui nome era Liutello, testimonianze iconografiche sono riportate tra gli ex-voto mariani dei quadri conservati presso il Santuario dell’Annunziata di Trapani.[Voce tratta da http://www.velalatinatrapani.it] |
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Lòccia = galloccia; è un robusto appiglio a T - proporzionato alle dimensioni dello scafo - destinato a ricevere, in alternativa alla -> bitta, le volte dei cavi di ormeggio, di rimorchio e delle più impegnative manovre (scotte delle rande, dei trevi e dei primi fiocchi). | |
Lona = tela "olona" di cotone, compatta, pesante, con la quale si confezionavano robusti teloni, come quelli, ad esempio, di copertura dei boccaporti (previa impermeabilizzazione con olio di lino). Intesa anche come cuttunina di Francia | |
Luna-curcàta, marinàru-addrìtta! = in assenza di chiaro di luna, il marinaio in navigazione non dorme, sta all'erta | |
Lùvaru = pagello, varietà di pesce color bianco-roseo-argento | |
A - L |
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in costruzione
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